Domenica 30 maggio un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione in una scuola islamica nello stato federato del Niger, in Nigeria. Le fonti dell’agenzia Reuters parlano di circa 150 ragazzi rapiti. Si tratta dell’ennesimo – gravissimo – episodio di un’ondata che ha visto una recrudescenza a partire da dicembre 2020, con circa 700 studenti sequestrati per chiedere un riscatto.

Cosa sappiamo sugli studenti rapiti in Nigeria

Nel pomeriggio di domenica, intorno alle 15, alcuni individui in moto hanno assaltato la città di Tegina, sparando indiscriminatamente. Dopodiché hanno raggiunto la scuola islamica Salihu Tanku e hanno portato con sé un numero di bambini ancora da accertare. Durante l’attacco una persona è morta e un’altra è stata gravemente ferita, fa sapere un portavoce della polizia nigeriana tramite una nota.

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Una protesta per chiedere la liberazione delle liceali rapite in Nigeria da Boko haram nel 2014 © Dan Kitwood/Getty Images

Le informazioni trapelate finora sono ancora parziali. I giornalisti di Reuters sono riusciti a mettersi in contatto con il proprietario della scuola, Abubakar Tegina, che ha assistito in prima persona all’accaduto. “Ho visto personalmente 20-25 moto con a bordo uomini pesantemente armati. Sono entrati a scuola e se ne sono andati con almeno 150 studenti”, ha raccontato, spiegando di non riuscire a essere più preciso.

Alla scuola sono iscritti circa 300 bambini e ragazzi di età compresa tra il 7 e i 15 anni; non vivono all’interno dell’edificio ma lo frequentano solo per seguire le lezioni. Secondo al Jazeera, sul posto ce n’erano circa 200 al momento dell’accaduto. Stando a fonti governative, sembra che almeno 11 siano stati liberati perché erano “troppo piccoli” e quindi non in grado di camminare per lunghe distanze.

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In Nigeria sono stati rapiti circa 700 studenti in sei mesi

In Nigeria episodi simili si stanno verificando con una frequenza sempre maggiore. Il più celebre risale al 2014, quando più di 270 ragazze di età compresa tra i 15 e i 18 anni vennero prelevate da un dormitorio nella città di Chibok dai terroristi di Boko Haram. Nonostante l’indignazione suscitata a livello internazionale con la campagna #bringbackourgirls, l’ondata di violenza non si è arrestata. Secondo Reuters, sono circa 700 i giovani rapiti nell’arco degli ultimi sei mesi. Solo poche ore prima di quest’ultimo assalto erano stati liberati gli ultimi 14 studenti della Greenfield University, nello stato di Kaduna, prigionieri dal 20 aprile.