Modena, Autostrada del Sole, area di servizio Secchia ovest. Da oggi sarà possibile fare un “pieno” di energia (rinnovabile) anche in autostrada, grazie alle prime colonnine di ricarica super veloce: grazie alla potenza di 300 kW per una ricarica completa possono bastare fra i 15 e i 20 minuti, a patto di avere un’auto elettrica predisposta per l’Hpc (High power charger), caratteristica ormai diffusa sui modelli più recenti come Volkswagen ID.3, Ford Mach-E e Opel Mokka-e, capaci di sfruttare i vantaggi della ricarica veloce, ossia quella con potenze fra 100 e 350 kW.

In questa direzione va anche la collaborazione fra Q8 ed Enel X che prevede la realizzazione di stazioni di ricarica ultrafast da 300 kW in 20 aree di servizio su snodi stradali importanti entro la fine del 2021. Meno tempo per la ricarica significa anche minor rischio che, con la progressiva diffusione di auto elettriche – secondo i dati forniti da Motus-E, tra gennaio e aprile sono stati venduti in Italia circa 41mila mezzi elettrificati, superando per la prima volta le immatricolazioni di benzina e diesel – ci sia un sovraccarico della rete di ricarica.

Ad avviare il progetto è Free To X, società del gruppo Autostrade per l’Italia che ha annunciato l’installazione di 100 stazioni di ricarica (in 67 aree di servizio già identificate), a una distanza media di circa 50 chilometri una dall’altra. L’inaugurazione anticipa di pochi giorni quella di Roma nord, nell’area di servizio Flaminia est. Una good news particolarmente attesa da chi possiede un’auto elettrica e conosce bene la difficoltà di affrontare lunghi viaggi, spesso complicati dall’ansia da ricarica (il timore di non riuscire a ricaricare la batteria) che si fa sentire di più proprio in autostrada, dove di fatto manca un’infrastruttura di ricarica.

Colonnine elettriche in autostrada
Un momento dell’inaugurazione all’area di servizio Secchia ovest. Il progetto prevede l’aperture di 100 impianti di ricarica veloce sulla rete di Autostrade per l’Italia © Free To X

Colonnine in autostrada, superveloci e alimentate da rinnovabili

Una volta ultimata, quella annunciata da Autostrade per l’Italia sarà una delle più estese reti europee di ricarica ad alta potenza dedicata ai veicoli elettrici. In ogni stazione, dalle 4 alle 6 colonnine dove fare rifornimento h 24 e 7 giorni su 7 nel tempo di un caffè (o poco più), pagare con la carta di credito (per ora serve un’app ma ci stanno lavorando e dovrebbe essere possibile a breve) e ripartire, magari per un Milano-Roma in elettrico, nel relax del silenzio e, finalmente, senza preoccupazioni.

O senza dover uscire dalla rete autostradale per ricaricare come accade adesso e dove comunque si possono sempre utilizzare altre opzioni di ricarica veloce Hpc, come Ionity (che al Brennero dispone della stazione di ricarica per veicoli elettrici più veloce dell’Alto Adige, 350 kW di potenza, alimentata da energia rinnovabile fornita da LifeGate Energy) o i Tesla Supercharger.

Autostrade per l’Italia – in linea con gli impegni in tema di mobilità sostenibile presi dal governo Draghi e contenuti nell’ultimo Pnrr – ha sottolineato che nei prossimi mesi saranno attivate altre installazioni, realizzate in collaborazione con operatori attivi nel mercato energetico italiano come Duferco, Enel X, Evway e altri, impegnandosi ad utilizzare per le nuove colonnine solo energia da fonti rinnovabili.

L’Italia sconta un ritardo strutturale. Annunciati 45 milioni di investimenti

In attesa che anche il pagamento con carta di credito sia attivato, alle colonnine di ricarica in autostrada si accede con le normali app fornite dai principali service provider, esattamente come succede per il resto delle colonnine disponibili nel nostro Paese. Quanto ai tempi di realizzazione della rete di ricarica elettrica autostradale, “stiamo lavorando con il massimo impegno per realizzare in tempi rapidi la più estesa infrastruttura del Paese per la ricarica ultra veloce dei mezzi elettrici”, ha assicurato l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi.

“L’Italia sconta un ritardo sul fronte della mobilità sostenibile – ha sottolineato Tomasi – per questo abbiamo deciso di investire oltre 45 milioni di euro su questo fronte, con l’obbiettivo di rendere possibile, sia al nord che al sud, il viaggio in autostrada con l’auto elettrica, con gli stessi tempi di ricarica di un’auto tradizionale”. Non resta che confidare in tempi brevi.