L’olio extravergine d’oliva, simbolo della dieta mediterranea, è il condimento per eccellenza della cucina italiana: secondo i dati del Consiglio oleicolo internazionale, gli italiani ne consumano 10,5 chili a testa all’anno. Questo alimento si caratterizza per le sue qualità organolettiche (che devono essere prive di difetti) e per le sue proprietà benefiche per l’organismo (grazie agli acidi grassi e ai polifenoli protegge il cuore e contrasta l’invecchiamento cellulare). L’olio è un prodotto, però, molto sensibile e va conservato al meglio. A questo proposito, Assitol (Associazione italiana dell’industria olearia) ha promosso una guida con alcune informazioni utili per proteggere al meglio l’olio evo e non disperdere le sue caratteristiche gustative e nutrizionali.

L’olio extravergine d’oliva si distingue dagli altri oli per il grado di acidità, mai inferiore allo 0,8 per cento © Shutterstock

Come conservare correttamente l’olio extravergine d’oliva

Una corretta conservazione dell’olio evo permette di trarre tutto il meglio che questo condimento può offrire. Ecco 7 consigli (+1) da seguire.

1. Al riparo dalla luce

L’olio evo va tenuto preferibilmente in un contenitore scuro che non lasci passare la luce, a sua volta tenuto al riparo da fonti di illuminazione naturali (come la luce diretta del sole) o artificiali.

2. Lontano da fonti di calore

L’olio deve stare lontano anche da fonti di calore (fornelli e caloriferi, ad esempio) perché l’alta temperatura danneggia il prodotto in modo irreversibile.

3. Alla giusta temperatura

Vanno evitati sbalzi termici: la temperatura ideale di conservazione dell’olio è tra i 16 e i 20 gradi. Una cantina fresca è un luogo ideale per riporre le scorte. 

4. Lontano dagli odori impregnanti

L’olio evo è sensibile agli odori impregnanti e assorbe come una spugna le sostanze volatili. Per questo non deve stare vicino a barattoli di vernice o detersivi profumati e non deve essere tenuto in locali con muffe o fumo.

5. Al riparo dalle correnti d’aria

Non esponete l’olio alle correnti d’aria e chiudete sempre bene il tappo dopo l’uso per evitare l’ossidazione del prodotto. 

olio extravergine d'oliva
Sono circa 500 le cultivar da cui si possono ottenere altrettanti oli extravergine, ciascuno con i suoi profumi e sapori © Ingimage

6. La scadenza

Più che di scadenza, nel caso dell’olio extravergine d’oliva è più corretto parlare di “termine minimo di conservazione” che va dai 12 ai 18 mesi a seconda delle cultivar. In generale è meglio non superare mai i 24 mesi di conservazione del prodotto.

7. Residui e colore

I residui che si possono trovare sul fondo della bottiglia sono il risultato di processi naturali di sedimentazione, non di cattiva conservazione o di cattivo stato del prodotto. Attenzione invece al colore: le sfumature dell’olio evo vanno dal giallo oro al verde brillante, un colorito rosso-arancio è invece anomalo e sintomo di ossidazione

7 (+1). Fuori casa

Queste stesse regole valgono anche per la ristorazione: quando si utilizza un olio al ristorante è bene far caso a come viene conservato, considerando che le bottiglie utilizzate nei locali devono essere anti-rabbocco, per evitare successivi riempimenti, e che sono preferibili di piccole dimensioni per avere sempre la garanzia di un prodotto fresco.